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Sappiamo che la zona di Montichiari fu abitata fin dai tempi più remoti. Lo storico settecentesco don Baldassare Zamboni, nella sua 'Collettanea per la storia di Montichiari', sostiene che il paese fu distrutto, nel 382, da Alarico re dei Goti durante il passaggio del suo esercizio in marcia verso Milano.

Dopo una successiva distruzione ad opera di Attila, nel 447, fu occupato dagli Eruli. Dal 564 al 774 si susseguono le dominazioni longobarda e franca.
Verso l'anno 1000 il territorio monteclarense venne governato dalla potente famiglia Longhi, feudatari della contea, fino al 1167, quando gli stessi, per la mutata situazione politica, concessero agli 'homines de Monteclaro', di costruirsi in libero comune, pur con alcuni obblighi, soprattutto militari, verso gli antichi padroni.

Dal 1168 e per alcuni anni il Comune di Brescia attaccò continuamente Montichiari, cercando di contrastare l'autonomia raggiunta.

Nel 1237 il borgo fu attaccato da Federico II e quindi distrutto; stessa sorte l'ebbe con Ezzelino da Romano nel 1256 con gli Angioini nel 1268.

Secondo lo storico Faino, il capitano visconteo Pandolfo Malatesta occupò la località nel 1404, dopo aver preso Brescia, erigendola a principato e battendovi moneta. Papa Martino V, nell'anno 1418, nel suo viaggio verso Roma, sostava a Montichiari e concedeva l'indulgenza a chi avesse contribuito alla costruzione della nuova parrocchiale di S. Maria Maggiore nella piazza del Mercato.

Il 20 ottobre 1420 il fratello di Pandolfo, Carlo, sconfitto dal conte di Carmagnola incaricato dai Visconti, poneva fine al dominio malatestiano.

Il 1° ottobre 1428, dopo la battaglia di Maclodio, il paese giurò fedeltà alla Repubblica Veneta con solenne cerimonia alla presenza dei provveditori e dei principali capi dell'esercito veneto.

Dopo essere stato riconquistato nel 1440 dagli Sforza, che gli concessero la facoltà del mero e del misto impero, nel 1448 ritornò sotto il dominio della Serenissima come vicariato maggiore.

Nonostante alterne e contraddittorie vicende militari, Montichiari resterà fedele alla Repubblica Veneta fino al suo declino, nel 1797.

Napoleone I nel 1805 passerà in rassegna il suo esercito accampato nella grande brughiera.

Nel 1848, ad opera di alcuni patrioti, tra i quali il letterario monteclarense Angelo Mazzoldi, la popolazione insorse contro gli austriaci.

Montichiari ebbe poi un ruolo importante nella battaglia di S. Martino e Solferino del 1859: qui venne, infatti, stabilita la strategia militare della battaglia e qui vennero alloggiate le retroguardie degli eserciti piemontese e francese.

Nei giorni che seguirono gli abitanti si prodigarono ad apprestare soccorso, assistendo una grande quantità di feriti provenienti dalla prima linea. Per questo vennero occupati numerosi edifici pubblici e privati. In questa occasione il governo francese decorava il sacerdote don Domenico Treccani, presidente dell'ospedale, con l'onorificenza di cavaliere della Legion d'Onore per la pietosa e saggia assistenza ai soldati francesi.

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